Un notevole traguardo a favore del consumatore. Il 22 dicembre 2022 la Corte Costituzionale con la sentenza n. 263 ha dato attuazione a quanto in precedenza statuito da una pronuncia della Corte di Giustizia Europea, così allineando la normativa nazionale a quella comunitaria.
In base a questa sentenza, il consumatore, che intenda estinguere anticipatamente il proprio contratto di finanziamento stipulato tra agosto 2010 e luglio 2021, ha il diritto di ottenere la riduzione, in misura proporzionale alla vita residua del contratto, degli interessi e di tutti i costi compresi in quello totale del credito, escluse le imposte. In altre parole, la riduzione dovrà includere tutti i costi sostenuti a vario titolo dal consumatore.
A quest’ultimo verranno quindi restituiti pro quota non solo i costi maturati nel corso dell’intero svolgimento del rapporto negoziale (c.d. costi recurring – si pensi alle spese di prelievo mensile della rata, al costo mensile della polizza vita o a quello di gestione e di incasso delle rate), ma anche quelli riguardanti adempimenti preliminari alla concessione del finanziamento (c.d. costi up front – si pensi ai costi di istruttoria o a quelli di intermediazione).
Si ricorda, infine, che la quota da restituire al cliente sarà maggiore qualora decida di estinguere il finanziamento all’inizio del rapporto, quando gli interessi da corrispondere sono ancora molto elevati.
Per qualsiasi chiarimento e/o informazione contattare l’Associazione Adusbef APS al numero 010 81.28.31.