BITCOIN : questo sconosciuto

BITCOIN : questo sconosciuto

BITCOIN: questo sconosciuto

Incertezze e rischi di una moneta virtuale. Le criptovalute sono uno strumento adeguato per investire i nostri risparmi ? Perché solo adesso le Autorità nazionali ed internazionali di vigilanza e controllo pubblicano avvertimenti in merito alle possibili frodi ? Può essere opportuno rivolgersi all’ ADUSBEF per saperne di più ?

Strano ma vero. In ADUSBEF Liguria più di un pensionato/risparmiatore in questi ultimi mesi si è chiesto e ci ha chiesto se investire in bitcoin (la regina delle monete virtuali: criptovalute) può essere utile per creare un futuro “gruzzoletto” a favore dei propri adorati nipoti.

Noi rispondiamo che è come chiedersi se è opportuno, per un lavoratore prossimo al pensionamento, investire il proprio Trattamento di fine rapporto (T.f.r.) in un biglietto Gratta e vinci o del Superenalotto… Esistono altre risposte scientificamente e finanziariamente possibili ?

Come ADUSBEF non forniamo – lo si sa – consigli di investimenti finanziari ma, essendo nostra mission tradizionale tutelare chi risparmia ed investe, non possiamo né dobbiamo esimerci da mettere in guardia i risparmiatori da facili ed inopportuni entusiasmi (c.d. febbre da bitcoin), così come – sia ben inteso – da arcigni dinieghi.

Forse, si può controbattere non con una risposta ma con una filiera di altre domande, lasciando al giustamente dubbioso pensionato/risparmiatore la relativa risposta.

Innanzitutto: cosa dicono gli esperti ? Dicono che bitcoin e criptovalute sono monete virtuali senza una Banca Centrale che le “gestisce” (lato offerta) e la cui quotazione è unicamente determinata dalla domanda degli investitori (che potrebbero anche essere puri e semplici speculatori). Una moneta quindi “feticcio”, ad alta volatilità ed in cui – sintetizzando al massimo – il tasso di cambio con altre valute è fissato solo dal gradimento (leggi : fiducia) del mercato. Invece di possedere moneta e banconote stampate e regolate dalle Autorità monetarie, il possessore delle criptovalute le conserva in un portafoglio digitale presente nel proprio computer: un insieme di lettere, di numeri, di algoritmi: un codice insomma.

Certo, sono molti i siti web che accettano bitcoin in pagamento; come sono molti i luoghi fisici dove oggi poter pagare in bitcoin ( riparazioni nautiche a Casale, negozi di gastronomia ad Acqui Terme, e così via). Ma sono anche molte le possibili truffe e frodi in agguato. A livello macro: mafie che usano la criptovaluta per “ripulire” capitali sporchi. A livello micro: chi possiede criptovalute può finire nel mirino degli hacker e…perdere tutto.

L’ Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia, in un recente Report, parlava di oltre 200 segnalazioni di operazioni sospette (riciclaggio) nel solo 2017 e di circa 600 negli ultimi anni. Secondo l’Anti-phishing Group, sempre nel 2017, sarebbe stato rubato l’equivalente di 1,2 miliardi di dollari in criptovalute. Il dipartimento di Giustizia USA ha in corso un’inchiesta.

Tuttavia attenzione: sbaglia e di grosso chi, semplicisticamente e grossolanamente, etichetta le criptovalute come i soldi del riciclaggio e della malavita, a ragione dell’anonimato (per altro oggi solo parziale) che ne contraddistingue le transazioni web. Come giustamente annota Marcello Bussi in un suo recente saggio : “sarebbe come dare la colpa a Mario Draghi per tutti gli euro falsi in circolazione…” !

La regola è sempre la stessa: cautela ma non criminalizzazione, conoscenza adeguata della materia (cosa si intende per piattaforma blockchain ? Come funziona il mining ?); e per chi cerca suggerimenti pratici e possibili soluzioni ad uno dei tanti problemi che l’ uso delle criptovalute può presentare, gli esperti dell’ADUSBEF Liguria sono sempre a disposizione. Telefonateci e/o fissate un appuntamento in sede.