Il risparmiatore tassato o tartassato?

Il risparmiatore tassato o tartassato?

Il risparmio di cittadini e imprese dovrebbe essere dallo Stato tutelato ed incentivato (recita l’art. 47 della nostra Costituzione: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme …”). Purtroppo, in realtà, da troppo tempo il risparmio degli italiani è oggetto di pesante tassazione e scarsamente tutelato.

La sola imposta di bollo, che colpisce la gran parte degli strumenti finanziari, in base ai dati resi pubblici dal MEF, ha prodotto per lo Stato nel 2020 un gettito tra 5 e 6 miliardi di euro. Nel decennio 2010-2020 solo l’ imposizione fiscale su BTP, CCT. BOT è rimasta ancorata al 12.5%; per fondi di liquidità, azioni, obbligazioni, gestioni patrimoniali, etc. l’aliquota fiscale è incrementata progressivamente dal 12.5% al 26%. Interessi e guadagni sugli investimenti finanziari (capital gain) sono dunque fortemente tassati dallo Stato e questo più che incentivare, disincentiva il risparmio di famiglie, lavoratori, commercianti, piccole imprese – peraltro da mesi alle prese con i deleteri effetti economici della pandemia covid 19.

Nel contempo, l’operare di Banche e Poste che in gran parte gestiscono tali risparmi (secondo dati Bankitalia resi pubblici a maggio di quest’anno, sono 1.756 i miliardi di euro degli italiani che giacciono sui c/c delle banche) va tenuto dal risparmiatore sotto stretta sorveglianza.

Al Salone del Risparmio di Milano (tenutosi dal 15 al 17 settembre u.s.), esperti e professionisti della finanza, economisti -premi nobel, banchieri hanno discusso sui modi migliori per rendere produttiva tale mole di risorse finanziarie. Chiederanno apertamente di avere fiducia nelle loro indicazioni …

Come ADUSBEF da anni offriamo il nostro contributo di conoscenze ed esperienze per rispondere adeguatamente alle domande che spesso si pongono il cittadino o l’impresa che non possono partecipare a queste utili assisi, ma che vogliono – come recita appunto la Costituzione – essere tutelati nei propri diritti. “Il tasso di interesse che la banca applica quando sono scoperto sul c/c non sarà un tasso d’usura?”; oppure: ”Le commissioni che la banca applica sulle operazioni nel mio c/c sono rispondenti a quanto da me sottoscritto all’atto dell’accensione?” oppure: “I miei investimenti in azioni, obbligazioni, fondi, diamanti, etc. erano adeguati al mio profilo di rischio comunicato all’atto della sottoscrizione dell’investimento?”. I dubbi e le domande sono tante. Verificare è sempre importante. Da notare che non sono in questi tempi certo diminuiti i casi denunciati all’ ADUSBEF di incongruenze che si sono ripercosse negativamente sul risparmiatore così insufficientemente tutelato. Tanto più che – come noto – dal 2008 ad oggi il sistema bancario ha ridotto di più di 1/3 il numero dei suoi sportelli e dei suoi dipendenti; una forte riduzione ha interessato – come noto – anche Poste Italiane. In più l’obbligo di “prenotarsi” per accedere agli sportelli, a ragione della pandemia covid 19, ha reso ancora più complesso il rapporto tra il risparmiatore e la consulenza bancaria e postale. Tutelare i nostri risparmi è possibile: noi come ADUSBEF Liguria siamo a disposizione per ogni chiarimento.