Proteggiamoci anche dalle infezioni sui nostri conti correnti

Proteggiamoci anche dalle infezioni sui nostri conti correnti

Le ben note misure governative sul distanziamento sociale e le altrettanto note ordinanze regionali in tema di contenimento del Covid-19, con i conseguenti reiterati inviti all’utilizzo dei canali telematici per acquisti e comunicazioni interpersonali, ripropongono lo spinoso problema delle truffe attraverso internet e smartphone. Il traffico in rete e telefonico è infatti, in questi mesi di lockdown, aumentato esponenzialmente e, parallelamente, è a dismisura cresciuto il fenomeno del cybercrime.

A preoccupare sono soprattutto le continue segnalazioni che ci provengono sia da utenti del web truffati in occasione di acquisti di beni/servizi sia da una crescente schiera, anche in Liguria, di correntisti bancari e postali che si vedono addebitare sui loro c/c somme sottratte attraverso il c.d. cyberattack.

Talvolta, sia che si tratti di correntisti bancari che postali, la segnalazione alle Forze dell’ordine e/o alle Associazioni di consumatori avviene con forte ritardo temporale. Essenziale è invece procedere ad un tempestiva denuncia alla Polizia postale o ai Carabinieri. Non occorre un modello predeterminato ma la denincia deve contenere il maggior numero di elementi disponibili necessari a chiarire in modo più completo possibile le circostanze di fatto onde agevolare le indagini.

E’ possibile anche procedere collegandosi al sito internet della Polizia postale ove è reperibile un modello predefinito di denuncia online da inoltrare per via telematica e che dovrà essere successivamente seguito dalla denuncia formale sottoscritta presso gli Uffici di Polizia.

Recuperare le somme “sottratte” dai truffatori che hanno attivato il cyberattack (attraverso le molteplici forme purtroppo da loro ben conosciute: trojan, backdoor, worm, malware, ransomware , e così via) risulta complesso anche se non del tutto impossibile.

L’esperienza insegna infatti che non possiamo difenderci efficacemente solo attraverso misure generalissime e fin troppo scontate (teniamoci lontani da internet; non apriamo mail provenienti da mittenti sconosciuti; attiviamo ed aggiorniamo costantemente antivirus sul nostro p.c.; stiamo attenti a non fornire su web dati personali o dati sensibili che potrebbero essere catturati da pirati

informatici; etc.). Sono queste avvertenze certamente necessarie ma non sufficienti: come lavarsi spesso le mani per evitare il contagio covid-19; necessario, anzi indispensabile, ma appunto non sufficiente.

Un esempio. Per contrastare il c.d. ransomware (cioè un programma che penetra sul nostro p.c., lo infetta, cripta i dati, li rende inutilizzabili per poi chiederci una certa somma di denaro in cambio per ripristinarne il normale utilizzo) sono necessari non solo frequenti back up (“salvataggi” di dati) ma è necessario spesso l’intervento di esperti informatici e di un legale.

Ecco pertanto che, tanto per le Forze dell’ordine quanto per le Associazioni di consumatori impegnate nella lotta a tali nefasti attacchi ai nostri risparmi e ai nostri acquisti via web/smartphone, è importante valutare caso per caso, attraverso un contatto e dialogo con l’utente truffato, ed indagare caso per caso le possibili iniziative da intraprendere per recuperare il proprio denaro,

auspicabilmente solo momentaneamente sottratto.

L’ADUSBEF Liguria è a questo fine a disposizione di risparmiatori e consumatori interessati, sia telefonicamente che nella propria sede regionale previa prenotazione di appuntamento.